C’era una volta, in un mondo dove il tempo e lo spazio si intrecciavano come colori su una tela, una terra che non aveva confini visibili. Era un posto dove ogni sfumatura, ogni pennellata, aveva una storia da raccontare.
Il cielo sopra di essa era un mare di giallo e arancione, come il tramonto che baciava la terra. Ma non era il tramonto a definire quella scena, bensì i colori che danzavano, intrecciandosi in un vortice di emozioni e sogni. C’erano il blu profondo e il verde brillante, le onde che si spingevano l'una verso l'altra, come le forze invisibili che spesso ci guidano nella vita.
Nel mezzo di questo paesaggio, c’erano tre uccelli. Si stagliavano come ombre eleganti contro il cielo infuocato. Non erano uccelli comuni. Rappresentavano il desiderio di libertà, il sogno di volare oltre le proprie limitazioni. Volavano con grazia, sollevandosi sopra la terra che cambiava, sopra le acque che si mescolavano. Ogni battito delle loro ali era un passo verso la possibilità infinita.
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